L’esecuzione presa in esame è una trascrizione per violino e pianoforte di Hams Sitt, eseguita da Lidia Baich & Matthias Fletzberger, il 22 ottobre del 2010 presso il Wiener Konzerthau.
Matthias Fletzberger (Vienna 1965) è un pianista classico e direttore d’orchestra austriaco.
Ha iniziato a lavorare come assistente direttore del teatro d’opera di Praga, per poi diventare direttore musicale del festival di Vienna e del Teatro San Gallo fino al 2000.
Dal 2008 ha ripreso la sua carriera pianistica solistica e come partner della violinista Lidia Baich. Con Baich incide per la Deutsche Grammophon, famosi brani classici: un primo album nel 2008, “Violin Concertos”, e un secondo progetto cd/dvd nel 2011, “Violino in Motion”.
Lidia Baich, (San Pietroburgo 1981) è una violinista austriaca di fama internazionale che ha collaborato con le migliori orchestre del mondo. Dal 2014 è docente presso il conservatorio di Wien University.
Lidia suona un violino modello Guarneri del Gesù "ex Guilet" del 1732, messo a sua disposizione per gentile concessione della Banca Nazionale Austriaca.
https://drive.google.com/open?id=0B8PHge-eNBHaTTZ4NmV6SURoR00
https://drive.google.com/open?id=0B8PHge-eNBHaTzhLOVpKUE5QWGs
https://drive.google.com/open?id=0B8PHge-eNBHaUnpydU1SaEZoZTQ
Rapsodia n° 2 ____ Analisi del brano
Le Rapsodie furono scritte per pianoforte solo; Liszt stesso, provvide alla trascrizione per tre diversi tipi di organico: orchestra, due pianoforti e trio. La notorietà di queste composizioni ha portato alla trascrizione di altri organici ad opera di vari autori, come quella presa in esame, la Rapsodia n° 2 in Re minore, per violino e pianoforte di Hans Sitt, eseguita da Lidia Baich e Matthias Fletzberger in Do minore. Le 2 tonalità differiscono dall’originale di Liszt (Do# minore) per facilitare l'esecuzione al violino.
La Rapsodia n. 2, ritenuta uno dei capolavori del compositore, fu composta nel 1847 e dedicata allo scrittore ungherese Laszlo Teleki.
Il brano è dai tratti immediatamente riconoscibili, in due tempi: “Lento a Capriccio” che dopo 8 battute confluisce ad un “Andante mesto”, il Lassan. Entrambi i tempi presentano un carattere quasi spiritoso ma al contempo solenne.
Battuta 1 a 8 (dal minuto 0:05 al 0:36)
Il “Lento a Capriccio” composto da 8 battute è arricchito da ornamenti, acciaccature. L’esecuzione esaminata, risolve queste acciaccature secondo la tendenza in epoca romantica, in levare (diversamente dalla tendenza barocca). Queste acciaccature non sono semplici abbellimenti ma hanno valore melodico e ritmico, per questo l’esecutore spesso indugia, rallentando a tal punto da variare l’andamento di tempo da binario (2/4) a ternario (3/4), modificando l'andamento ritmico tzigano.
Nelle prime 8 battute (min. 0:31), diversamente dalla trascrizione di Hams Sitt e dallo spartito originale per piano solo, il pianoforte esegue solo gli accordi al basso e non il tema.
Le battute 7 e 8 (min. 0:30) ritornano in 2/4.
La battuta 8, diversamente dall’originale di Liszt e dalla trascrizione Hams Sitt, viene eseguita dal pianoforte con un accellerando sul primo movimento e un ritenuto sul secondo movimento.
Battuta 12, 16 e 19 ( da minuto 0:43 a 0:57)
Il tema del Lassan inizia sempre in 2/4. Diversamente dal precedente tema inverte gli accenti, il primo accento è debole, il secondo forte.
Il pianoforte mantiene un accompagnamento pesante al basso.
Battuta 12 (min 0:43) il pianoforte esegue un piccolo appoggio sulla prima nota del secondo movimento.
Battuta 16 (min 0:50) il pianista esegue un appoggio sull’ultima semicroma del I° movimento.
Questi accenti, forse eseguiti per rafforzare il crescendo di Liszt, snaturano gli accenti ritmici previsti dal compositore.
In trascrizione nella battuta 19 (min 0:56), troviamo un’acciaccatura semplice al violino, diversamente dall’arpeggio risolto scritto da Liszt, abbellimento tipico per il pianoforte ma non di facile esecuzione per il violino. L’assenza dell’acciaccatura quadrupla comporta un’incompletezza dell’accordo di Do min. in batt. 19, del quale ascoltiamo solo la tonica, a differenza dell’enorme aspettativa che invece crea l’accordo precedente di La7Dim., la cui settima non risponde.
Battuta 24 (minuto 1:06)
Nella battuta 24 troviamo una cadenza musicale, un abbellimento formato da un gruppo di note inserite come ornamento in una melodia con carattere di riposo o conclusione posta alla fine di un brano o, come nel nostro caso, di un periodo musicale.
Il pianista esegue la cadenza che nella trascrizione di Hams Sitt è affidata al violino.
Battute 32, 33 e 34 (dal minuto 1:28 a 1:33)
Le battute 32, 33 e 34 vedono il pianoforte non più come semplice accompagnamento al basso ma raddoppiare il tema insieme al violino, diversamente da quanto indicato nella partitura di Hams Sitt.
Battute dalla 35 alla 40 (dal minuto 1:34 a 1:41)
Le battute dalla 35 alla 38 presentano una successione di acciaccature doppie (due in ogni battuta, una per ogni movimento), nella battuta 39 e 40 invece sono scritte acciaccature doppie per ogni suddivisione.
Il pianista esegue tutte le acciaccature come scritte da Liszt, tranne l’acciaccatura tripla sul primo movimento di battuta 35 che diventa doppia, ed il basso.
Quindi il pianista non rispetta la partitura di HansSitt.
Il tutto con un andamento “dolce” e capriccioso” come indica Liszt, con un leggero accelerando.
https://drive.google.com/open?id=0B8PHge-eNBHaelRnbXZONXNSUTQ
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